lunedì 10 agosto 2009

Salento visto da un autoctono

Vacanze tipiche nel Salento

I paesi del Salento si crogiolano al sole come uova fritte in padella. Non tutte le giornate sono di un caldo insopportabile, però quando la brezza è poca e il vento è scirocco, conviene chiudere tutti i battenti e le persiane, oscurare gli interni e attendere la sera. E’ proprio in tali giorni che la matriarca della casa decide che bisogna fare la salsa, bollire i pomodori, passarli con la macchinetta, e sterilizzare i barattoli o le bottiglie, sperando che non scoppino durante la cottura. In alternativa, ci si può dedicare a fare la marmellata di pere, di quelle varietà locali più piccole ma succose che maturano a fine luglio. Anche questa operazione richiede un bel surriscaldamento della cucina, 4-5 ore di fornelli accesi, dopodichè si è pronti per una visita agli inferi tanto si è fatto il callo. Certamente la marmellata da più soddisfazione, proprio per l’assenza della possibilità di perdita di prodotto nelle bottiglie scoppiate, ma anche di occasionali inacidimenti e buttata al mare di una giornata di fatiche.
E’ ovvio che bisogna mangiare anche a mezzogiorno, per cui una spesa oculata porta la nostra massaia o uomo di cucina a decisioni adeguate al clima locale. Di conseguenza, si può optare per una bella frittura di polpo, una parmigiana di melanzane con prima fase di frittura delle fette impanate seguita da messa in forno della teglia, o scegliere tra peperoni al forno (che una volta spellati si condiscono con olio evo e sale), oppure: peperoni ripieni, melanzane ripiene, seppia o calamari ripieni, cotture che richiedono un forno ben caldo, tanto che si consuma più gas in estate che in inverno.
Per evadere da questa situazione di inattività, ci si rifugia sulle spiagge, ai lidi a pagamento o alla spiaggia libera dove si riescono a piantare 6 ombrelloni per /metro quadrato, tra macerie di carte, contenitori di plastica e semi di zucca mangiucchiati, dopo aver lasciato la macchina al sole nel parcheggio a pagamento. Chi ha un minimo di intuito e sa che il sole gira, riesce a indovinare in quale punto nell’ora decisa del rientro sarà arrivata l’ombra dell’unico albero nel raggio di 1 km.
Naturalmente alla sera è quasi una abitudine apparecchiare in giardino, o mettere almeno qualche sedia in cortile, sul marciapiede o in terrazzo. Questo solo se ci si è attrezzati prima di candele antizanzara, zampironi o creme repellenti. In aggiunta, è bene fare un trattamento preventivo in precedenza, come sottoporsi a una vaccinazione o assuefarsi al morso facendosi pungere per 2 settimane per produrre una specie di resistenza sviluppando anticorpi naturali.
Le notti del Salento sono fantastiche, anche perché la TV non offre nessun interesse alternativo, e quindi ci si può dedicare alla meditazione trascendentale, allo studio delle costellazioni, alla deboscia e ai locali di intrattenimento. Non fatevi tentare da qualsiasi alcolico perchè vi ritroverete a sudare nel letto e a maledire lo sbaglio per la nottata persa.
Per i più fortunati si prospettano allettanti serate in compagnia, in un giardino all’aperto o, in riva al mare nei tanti locali famosi o meno, davanti ad un nocciolino, un caffè in ghiaccio con latte di mandorla, o un aperitivo fresco o ghiacciato. E domani è un altro giorno!
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