giovedì 27 gennaio 2011

AUSMERZEN

Ieri sera La7 ha trasmesso il teatro di Marco Paolini, Ausmerzen, vite indegne di essere vissute. Pur avendo studiato biologia, genetica, su libri ponderosi, non recenti, solo ora ho potuto capire le vicende da un punto di vista storico, che l'eugenetica ha radici ramificate, non è un fenomeno solo tedesco. Ho seguito con partecipazione, interessante la trasposizione in matematica degli insegnanti nazisti di quanto costi sfamare matti e invalidi. E poi, finalmente la valorizzazione di un religioso, un vescovo, almeno uno, cavolo, che si è opposto a Hitler. Allestimento spoglio, tanti cappotti, pareti nude con scritte T4, le sigle dell'unità operativa per lo sterminio di massa...
Konrad Lorenz, etologo e Nobel per la medicina, durante la sua adesione al nazismo giustificò l'eugenetica. Scrisse  poi: 
  • Nessuno di noi sospettava che la parola "selezione", nell'accezione data ad essa da questi governanti, significasse assassinio... 
P.S.

 su La7 di martedì 1 febbraio, hanno ridato il film "Il tredicesimo guerriero" ispirato al poema Beowulf
  • Per quello che potevamo pensare, ma non abbiamo pensato
  • Per quello che potevamo dire, e non abbiamo detto
  • per quello che potevamo fare e non abbiamo fatto,
  • signore, perdonami....
Di Ausmerzen (Steminare, sradicare) non c'è un libro, C'è un sito che riporta alcuni brani del lavoro di Paolini

venerdì 21 gennaio 2011

Libri e scrittori della tradizione luminosa

 o Teologia e natura del bene e del male.... il male inteso come schiavitù universale.
John Ronald R. Tolkien, professore di Filologia edi letteratura AngloSassone, e storyteller, grande raccontatore e cantastorie. Dopo aver combattuto nella prima guerra mondiale, rimane ai posteri come autore di grandi racconti per ragazzi come l'Hobbit e Il signore degli anelli, ma anche di Albero e Foglia, di lezioni memorabili come "Beowulf, the Monsters and the Critics", saggi sulla lingua: "English and Welsh", per aver coniato il termine Inkling  usato anche da Haruki Murakami in Hard-Boiled Wonderland and the End of the world / La Fin du monde. A tutt'Oggi le Società Tolkieniane sono attive, vivaci e danno occasione di incontri,  feste e studi.
Tolkien, Lewis e pochi altri si differenziano da una tradizione narrativa e favolistica esoterica che si narra aspetti oscuri, androgini, confusione.
Finalmente sono riuscito a leggere la trilogia di Narnia, di C. S. Lewis. Qui il link alla Società dedicata a Lewis, in italiano. Cercavo conferme per capire in che senso Lewis avesse scritto nel solco della tradizione luminosa, e qui ricopio alcuni passi nel finale di Narnia.
  1. Se un uomo commette una crudeltà nel nome di Aslan, pur non sapendolo, è Tash che serve. Quando si ha l'animo buono e gentile è Aslan ad occuparsi di noi, anche quando non lo conosciamo.....
  2. Guardate al cuore delle cose, non fermatevi, il cuore delle cose è oltre, continuate ad andare...
  3. Mio diletto" disse l'essere sublime "se non mi avessi desiderato, con tanta intensità, non avresti potuto vedermi. Tutti  trovano solo quello che cercano veramente".


giovedì 13 gennaio 2011

Chimica ed epidemiologia dei tumori

In un altro post ho già parlato dei tumori da cause chimiche. In particolare dell'amianto, una fibra leggera e volatile,  formata da silicati
Oggi sui Rai1   alle 7,40 il solito chicchiericcio senza fondamento, "solo negli anni '90 si è capito che l'amianto provoca tumori...".  
Riprendo in mano la vecchia dispensa del 1973, Appunti di Oncologia sperimentale vol. II (Cooperativa Studentesca, Torino), Fattori Eziologici, in pratica quelli di cui si sa o si sospetta causino il tumore. Ci sono, tra Fattori iatrogeni, i
Composti inorganici: 
Arsenico (lavoratori dell'arsenico e tumori cutanei, bronchiali, ecc..., è presente anche nelle sigarette), 
Asbesto (amianto, Mg3Si2O5) provoca tumori polmonari sopra l'asbestosi (quindi nel 1970 si  sapeva bene della causa di tumori),  riporto quanto scritto: "...Questo materiale ha enorme diffusione. Viene utilizzato per la fabbricazione di pareti, pavimenti, soffitti, frizioni e freni, tute e rivestimenti antifiamma. Facilmente va incontro a sfaldamento in piccole particelle che vengono inalate e si depositano nei polmoni. Queste particelle sono presenti in più del 50% di soggetti che hanno un'età di 50 anni. Studi condotti sui lavoratori che sono a contatto con l'asbesto hanno messo in evidenza che l'asbestosi è correlata con un aumento di incidenza dei tumori polmonari. Secondo alcuni, l'impiego dell'asbesto può provocare tumori anche in assenza di asbestosi...." A pagina 142 lo riporta tra gli agenti oncogeni legati all'ambiente di lavoro, come causa di mesoteliomi pleurici e addominali, tumore allo stomaco, al colon, al retto, alla cute. Gruppi esposti: minatori, coibentatori, lavoratori di eternit, asbestil, ecc..
Tra i Fattori ambientali la dispensa riporta altri elementi chimici particolarmente coinvolti nei tumori.
 Radiazioni ionizzanti  dal cosmo o da centrali nucleari , liberando ioni ed elementi di decadimento radiattivo Polonio, Plutonio, Cesio, Uranio, Iodio, Trizio (isotopo dell'idrogeno) ecc...La natura dell'elemento è fondametnale per determinarne la localizzazione una volta assorbito. In forma ionica, il cesio porta una carica positiva, come il potassio, lo stronzio due cariche positive, per cui viene accumulato al posto del calcio nei minerali ossei. Questo si pensa sia anche il meccanismo che causa la tossicità dell'uranio impoverito, una volta accumulato in ossa ricche di midollo, irraggia le cellule linfopoietiche staminali, danneggiandole. Per il trizio si parla di solubilità nei liquidi come elettrolita, come per il sodio.
Degli isotopi c'è un valore da tenere bene in mente, il tempo di decadimento (emivita). Per alcuni la durata di emissione radiattività è breve, esempio l'isotopo iodio ha un'emivita di 3 settimane. L'isotopo Tecnezio usato per l'irraggiamento dura qualche mese. Di altri, una volta penetrati nel corpo, possono fare danni per anni....
Durante l'incidente nella centrale di stoccaggio materiali radiattivi impoveriti del marzo 1997 a Tokai-mura, Ibaraki, che causò una nuvola radioattiva dispersa oltre i 100 km, e contaminò diversi dipendenti, il New York Times il giorno dopo intitolò "dispersione atmosferica di polveri radiattive contenenti plutonio". Per fortuna contenevano solo Cesio. Nel 1999 la stessa centrale contaminò gravemente 35 persone. Cosa ne facevano di queste scorie? le mischiavano nell'asfalto, studiando la proporzione più adatta. Per le presenza di bitume, il materiale prese fuoco....
Iradiazione terapeutica con isotopi di elementi chimici radiattivi: Cobalto 60, Tecnezio : esiste una relazione tra radioelementi e leucemie;  
Radio, presente nei coloranti usati negli anni '30 per gli orologi fosforescenti (tante operaie che usavano inumidire il pennello con la bocca, sono morte di tumore)
il Radon , un gas naturale che viene inalato,  si libera dai materiali usati in edilizia, che ne possono contenere molto o poco a seconda da dove sono stati estratti). Si consiglia di aerare gli ambienti ogni giorno.
il Cromo (minerali di cromo, cromo metallico, ossidi di cromo, bicromati) Tumori al polmone, cavità nasali. Popolazone a rischio: operai addetti alla produzione di sali di cromo, di colori, inchiostri, fiammiferi, accumulatori, addetti  alla cromatura, alla concia delle pelli, alla tintoria.
Nichel (minerali di nichel, nichel metallico, leghe, ossido, nichel carbonile) tumori del naso e polmone.
A rischio: addetti alla nichelatura, produzione di acciai speciali.
Berillio: minerali e berillio metallico, leghe, ossidi e sali. Tumori del polmone e sarcoma osseo.
A rischio: addetti alla produzione di lampade fluorescenti, tubi per raggi X, attività estrattiva.

Nature (n. 7326, 2010, del 16 dicembre) pubblica a pag. 884-885 un editoriale (Features) sull'erionite, un minerale usato come materiale per l'edilizia (mischiato nello stucco),  che ha la struttura di fibre microscopiche e sottili come aghi, ed è causa di mesoteliomi come l'asbesto/amianto.

L'erionite è stata ritenuta causa di mesoteliomi in alcuni villaggi della Turchia (Karain, 604 abitanti di cui il 50% muore per mesotelioma). Nel 1978, l'oncologo  Izzettin Baris, scriveva: Si sa che i contadini di Karain cade malato, con dolori al petto, all'addome, le spalle cadono, e muore". Nel 1978 già Izzettin sapeva che forse la causa era l'amianto, ma non aveva trovato amianto a Karain. Solo questo minerale fibroso...
Un altro sito ricco in erionite si trova nel Nord-Dakota, ed oggi si sta provvedendo al risanamento di aree a densità elevata di erionite, come aree di parcheggio e parchi giochi. L'EPA si sta occupando del problema, ma gli abitanti del luogo dicono: siamo qui da 3 generazioni, ed i nostri vecchi non hanno sofferto di nulla". Epperò occorrono anche 30 anni perchè le lesioni alla pleura si trasformino in placche....

P.s. Sempre nell'editoriale su Nature, a pagina 868, si descrive come in alcuni paesi si mettono in pratica politiche severe contro l'uso dell'amianto  nella nazione, e invece si espandono le attività di estrazione per il commercio (USA e Canada) con paesi terzi, come India, Indonesia, Filippine, Russia, Brasile e Kazakistan.

martedì 11 gennaio 2011

Okuribito - Departures

 
Scena del sasso, gli ishigumi, stone letters. Gli uomini, per comunicare, cercavano un sasso che esprimeva i loro sentimenti, e lo inviavano a un'altra persona; chi lo riceveva, dalla sensazione al tatto, capiva i sentimenti di chi lo aveva inviato;  un sasso ruvido e spigoloso trasmetteva preoccupazione per l'altro, un sasso liscio   comunicava serenità d'animo e felicità...
Giappone, 2008. Migliore Film straniero agli Oscar 2009 e Audience Award al Far East Film Festival di Udine. Regia di Yojiro Takita. Musiche di Joe Hisaishi, compositare per Hayao Miyazaki (1984-2008) e Takeshi Kitano (1991-2002)

Dopo lo scioglimento dell'orchestra, il violoncellista Daigo (Motoki Masahiro) rimane senza lavoro e decide di ritornare al paese d'origine. Assieme alla moglie Mika (Hirosue Ryoko), docile e mansueta come poche, si trasferisce nella sua vecchia casa in campagna alle porte di Yamagata. Qui comincia a cercare lavoro e si imbatte in un annuncio interessante, raggiunge l'agenzia e scopre che i viaggi dell'inserzione non sono vacanze  ma dipartite nel mondo dell'aldilà... questo film è pura poesia, è un inno alla vita, a quella vera, quella con cui ogni persona prima o poi si deve scontrare, fatta di momenti semplici ma puri e reali (sul sito mymovies)
Anche sul blog di Guido...(Micchan)

lunedì 3 gennaio 2011

Donpasta

Donpasta è un dj Salentino trasferito in Francia, appassionato di gastronomia, gastrofilosofo musicale, gastronomo patafisico. Ha un sito, un progetto/libro dal titolo Food Sound System, in onore ai  noti rappers salentini, ad un nuovo tema, Wine Sound System.
Ha tenuto la consolle e fatto da regia al concerto di capodanno organizzato da Liberrima, Politeama di Lecce, presentando i vari ospiti,  special guests Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (Musica nuda), Fabrizio Bosso e la sua tromba (agnolotti alla piemontese), Joe Barbieri (autore per Giorgia e collaboratore di Pino Daniele), Lorenzo Tucci alla batteria, Giovanni Ceccarelli al pianoforte, Raffaele Casarano al sax.
Gli ospiti si sono interfacciati con il Liberrima Quartet, formato da Carla Casarano, Fabio Accardi, Marco Bardoscia e William Greco. A gran richiesta un doppio bis, in chiusura con Viva la pappa al pomodoro.
Tra le ricette, ha presentato la parmigiana di melanzane, gli ziti al ragù, perchè il negramaro si chiama negro amaro, lo sbarco di tanti albanesi su carrette come la Vlora e l'ospitalità di una signora verso una bimba: Mangia beddhra, che poi si vede.
Prossimo appuntamento con donpasta a teatro, il 18 marzo, a Novoli.

A proposito di cibo in poesia, ha declamato l'Ode al carciofo, così sono andato a cercare altre odi attinenti al cibo di Neruda, di cui ho parlato un post precedente (ode a la cebolla e al caldillo del congrio) tratta da "Ode elementales"
        La alcachofa
        de tierno corazón
        se vistió de guerrero,
        erecta, construyó
        una pequeña cúpula,
        se mantuvo
        impermeable
        bajo
        sus escamas,
        a su lado
        los vegetales locos
        se encresparon,
        se hicieron
        zarcillos, espadañas,
        bulbos conmovedores,
        en el subsuelo
        durmió la zanahoria
        de bigotes rojos,
        la viña
        resecó los sarmientos
        por donde sube el vino,
        la col
        se dedicó
        a probarse faldas,
        el orégano
        a perfumar el mundo,
        y la dulce
        alcachofa
        allí en el huerto,
        vestida de guerrero,
        bruñida
        como una granada,
        orgullosa,
        y un día
        una con otra
        en grandes cestos
        de mimbre, caminó
        por el mercado
        a realizar su sueño:
        la milicia.

        En hileras
        nunca fue tan marcial
        como en la feria,
        los hombres
        entre las legumbres
        con sus camisas blancas
        eran
        mariscales
        de las alcachofas,
        las filas apretadas,
        las voces de comando,
        y la detonación
        de una caja que cae,
        pero
        entonces
        viene
        María
        con su cesto,
        escoge
        una alcachofa,
        no le teme,
        la examina, la observa
        contra la luz como si fuera un huevo,
        la compra,
        la confunde
        en su bolsa
        con un par de zapatos,
        con un repollo y una
        botella
        de vinagre
        hasta
        que entrando a la cocina
        la sumerge en la olla.

        Así termina
        en paz
        esta carrera
        del vegetal armado
        que se llama alcachofa,
        luego
        escama por escama
        desvestimos
        la delicia
        y comemos
        la pacífica pasta
        de su corazón verde.
Fonte: web

VINO color de dia,
vino color de noche,
vino con pies de purpura
o sangre de topacio,
vino,
estrellado hijo
de la tierra,
vino, liso
como una espada de oro,
suave
como un desordenado terciopelo,
vino encaracolado
y suspendido,
amoroso,
marino,
nunca has cabido en una copa,
en un canto, en un hombre,
coral, gregario eres,
y cuando menos, mutuo.
A veces
te nutres de recuerdos
mortales,
en tu ola
vamos de tumba en tumba,
picapedrero de sepulcro helado,
y lloramos
l grimas transitorias,
pero
tu hermoso
traje de primavera
es diferente,
el coraz n sube a las ramas,
el viento mueve el dia,
nada queda
dentro de tu alma inmovil.
El vino
mueve la primavera,
crece como una planta la alegria,
caen muros,
pe ascos,
se cierran los abismos,
nace el canto.
Oh tu, jarra de vino, en el desierto
con la sabrosa que amo,
dijo el viejo poeta.
Que el c ntaro de vino
al beso del amor sume su beso.

Amor mio, de pronto
tu cadera
es la curva colmada
de la copa,
tu pecho es el racimo,
la luz del alcohol tu cabellera,
las uvas tus pezones,
tu ombligo sello puro
estampado en tu vientre de vasija,
y tu amor la cascada
de vino inextinguible,
la claridad que cae en mis sentidos,
el esplendor terrestre de la vida.

Pero no solo amor,
beso quemante
o corazon quemado
eres, vino de vida,
sino
amistad de los seres, transparencia,
coro de disciplina,
abundancia de flores.
Amo sobre una mesa,
cuando se habla,
la luz de una botella
de inteligente vino.
Que lo beban,
que recuerden en cada
gota de oro
o copa de topacio
o cuchara de purpura
que trabaje el otono
hasta llenar de vino las vasijas
y aprenda el hombre oscuro,
en el ceremonial de su negocio,
a recordar la tierra y sus deberes,
a propagar el cantico del fruto.

da: Ode al Tomate
...
Tiene
luz propia,
majestad benigna.
Debemos, por desgracia,
asesinarlo:
se hunde
el cuchillo
en su pulpa viviente,
es una roja
viscera,
un sol
fresco,
profundo,
inagotable,
llena las ensaladas
de Chile,
se casa alegremente
con la clara cebolla,
y para celebrarlo
se deja
caer
aceite,
hijo
esencial del olivo,
sobre sus hemisferios entreabiertos,
agrega
la pimienta
su fragancia,  ....

 La strada
si riempì di pomodori,
mezzogiorno,
estate,
la luce
si divide
in due metà
di un pomodoro,
scorre per le strade
il succo. 
In dicembre 
senza pausa 
il pomodoro, 
invade le cucine,
entra per i pranzi,
si siede riposato
nelle credenze,
tra i bicchieri,
le matequilleras
la saliere azzurre.
Emana una luce propria, 
maestà benigna. 
Dobbiamo, purtroppo, 
assassinarlo: affonda
il coltello 
nella sua polpa vivente, 
è una rossa viscera, 
un sole fresco, profondo, 
inesauribile,
riempie le insalate del Cile, 
si sposa allegramente 
con la chiara cipolla, 
e per festeggiare si lascia cadere 
l'olio, figlio 
essenziale dell'ulivo, 
sui suoi emisferi socchiusi, 
si aggiunge il pepe 
la sua fragranza, 
il sale il suo magnetismo: 
sono le nozze del giorno
il prezzemolo 
issa la bandiera, 
le patate
bollono vigorosamente,
l'arrosto colpisce
con il suo aroma 
la porta,
è ora! andiamo!
e sopra il tavolo, nel mezzo dell'estate
il pomodoro, astro della terra, 
stella ricorrente e feconda, 
ci mostra 
le sue circonvoluzioni, 
i suoi canali,
l'insigne pienezza 
e l'abbondanza 
senza ossa, 
senza corazza, 
senza squame né spine, 
ci offre 
il dono 
del suo colore focoso 
e la totalità della sua freschezza.

chiudo con la citazione della poesia Ode al mar, nel film tratto da libro Il postino di Neruda
AQUI’ en la isla
el mar
y cuento mar
se sale de su mismo
a cada rato,
dice que sì, que no,
que no, que no, que no,
dice que si, en azul,
en espuma, en galope,
dice que no, que no.
No puede estarse quieto,
me llamo mar, repite
pegando en una piedra
sin lograr convencerla, ...
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